Attacchi di panico nei bambini

Posted on 25 novembre 2012

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Disturbo di panico nei bambini

Attacchi di panico nei bambini

Cosa sono gli attacchi di panico? Come si manifestano nei bambini? Quale ruolo hanno i genitori? Cosa fare?

L’attacco di panico viene definito come un periodo di intensa paura, disagio o sofferenza accompagnati da sintomi fisiologici e cognitivi. Ha un inizio improvviso e una durata limitata nel tempo, raggiungendo il picco massimo dopo 10 minuti dalla comparsa dei primi sintomi.

Anche i bambini possono manifestare attacchi di panico e stati ansiosi in generale e pertanto neanche loro sono immuni da questo problema.

Per quanto riguarda l’incidenza degli attacchi di panico in età infantile così come dei disturbi ad origine ansiosa, essi sarebbero presenti nel 10% dei bambini.

Sintomi nei bambini

Tra i sintomi si riscontrano: palpitazioni, tremori, sensazione di soffocamento, vampate di calore o brividi di freddo. Il bambino può sembrare terrorizzato, sudato e non predisposto al ragionamento. Di solito i bambini descrivono l’attacco di panico in termini fisiologici e non cognitivi facendo poco riferimento ai pensieri associati all’attacco di panico in quanto possiedono capacità di elaborazione cognitiva più basse e meno sviluppate. Oltremodo può capitare che i sintomi con cui queste forme ansiose si presentano, ad esempio difficoltà di addormentamento, preoccupazioni e paure infondate, comportamenti oppositivi o di rifiuto, vengano considerati come problematiche comportamentali del bambino e non come effettivi sintomi ansiosi.

Ansia dei genitori come condizione determinante

L’ansia dei genitori rappresenta un fattore di rischio per l’esordio di crisi d’ansia: un genitore ansioso ha alte probabilità di trasferire al figlio le proprie paure condizionandolo; ad esempio un bambino i cui genitori hanno paura dei cani avrà alte probabilità di sviluppare la stessa paura. Ciò dimostra che, nelle predisposizioni al panico, le condizioni ambientali sono determinanti.

Attacchi di panico e ansia di separazione

L’attacco di panico nel bambino spesso può essere connesso all’angoscia di separazione dai genitori, legata ad eventi come l’entrata a scuola, il ritorno a casa senza il genitore, le prime relazioni con i compagni e lo stress relativo agli impegni scolastici ed extrascolastici. Pertanto gli attacchi di panico possono rappresentare una richiesta di aiuto così come l’espressione di un bisogno di rassicurazione, di conforto e di vicinanza all’adulto.

Attenzione ai segnali!

E’ importante che i genitori facciano attenzione ai segnali che i bambini lanciano per ricevere un aiuto:

  • terrore del buio che porta il bambino a non voler dormire da solo
  • paura di essere abbandonato che porta il bambino a ricercare la costante vicinanza dell’adulto non permettendogli di sviluppare le azioni in completa autonomia
  • ansia del confronto con gli altri che porta il bambino a non relazionarsi con persone che non siano i genitori

Cosa fare!

Sarebbe opportuno che i genitori evitassero di far vedere ai propri figli cartoni animati o film ad alto contenuto violento e che abbiano come protagonisti i coetanei del figlio. Ciò potrebbe scatenare episodi di ansia profonda.

Il pianto può rappresentare un segnale importante: nei momenti di crisi d’ansia, il bambino potrebbe piangere senza placarsi, potrebbe nascondersi, non parlare, rifiutarsi di muoversi dal posto in cui si trova e nel quale trova protezione. In questi momenti sarebbe opportuno stringere a sè il bambino, fargli sentire la presenza del genitore oppure rinforzare il suo controllo con qualcosa di gradevole come un dolce o un giocattolo. E’ comunque importante spingerlo a parlare e a condividere la propria paura.